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(testo originale in galleria)

Tocco la mia pelle con le mani

– sporche –

per lasciarmi un segno
d’appartenenza

Quando arriverà l’acqua
e laverà le mie ferite

– luride –

perderò conoscenza

Perché il dolore
farà più male se scoperto

– brucia –

dallo sporco che per anni l’ha protetto

Abbraccio le mie gambe
e cado al suolo

– freddo –

su di un fianco solo

– nudo –

Ed un ragno mi sorride
perché sa

che essere piccoli
non sempre ha

i suoi svantaggi

un corpo
nudo
freddo
con mani
sporche
luride
non
brucia

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41 thoughts on “[…]

  1. Non c’è più. Il turbante è volato via. Roma ventilata.

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  2. Diemme ha detto:

    Ma quant’è bella! Una di quelle poesie che – come si suol dire – danno sensazioni, a prescindere dal testo che comunque è sferzante (oserei dire straziante), realistico, crudo.

    L’unica cosa è che, per errore, avevo letto “che essere piccoli/non sempre ha/i suoi vantaggi”, anziché svantaggi, e mi piaceva di più, quell’inutilità di farsi piccoli per sparire, per proteggersi scomparendo, non facendosi notare dalla vita…

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  3. Perchè tanta sporcizia?

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Vuoi ScatenareLaTuaMente ??? ... "Chiacchiera" un po' con me ... :D